Bassano del Grappa- B Motion Teatro- Operaestate Festival
Pesi e contrappesi penzolano dal soffitto in un complicato intreccio di fili. Una lunga luce al neon taglia di netto il buio. Il suono di una chitarra suonata dal vivo accompagna la grazia adulta di della performer mentre si apparecchia a burattino, agganciandosi a cavi e funi, pronta per farsi sollevare. Sorpresa. Sarà lei (e non un “deus ex macchina”) ad arrampicarsi in alto, con la sola forza muscolare aiutata dal gioco della gravità appesa e sospesa dei piccoli carichi metallici grondanti a terra. Ad ogni movimento del suo corpo corrisponde una caduta, più o meno rapida, dei pesi. L’arrampicata aerea appesa a sei cavi che le assicurano polsi caviglie e anche la tengono costretta in linee di forza evidenziate dai cavi, che spingono in alto, che spingono in basso. Chi muove chi? Grazie ai pesi, Julie riesce a salire in aria, a sollevarsi da terra, mentre il rumore dei cavi che scorrono , insieme a quello dei pesi che improvvisamente precipitano al suolo accompagnano la sua salita. Lei a tratti si ferma molle a riposare, sdraiata come un’odalisca eterea in mezzo ad una scena spoglia. L’oscillazione delicata del suo corpo produce scoppiettii gravitazionali, un saliscendi di pesi. Disarticolato, il corpo trova una forza quasi drammatica nel salire, contesa dalle zavorre. L’idea concettuale di illustrare la meccanica della gravità funziona a tratti, soprattutto quando, finalmente, anche la musica della chitarra si decide ad emergere, e si inserisce nei movimenti per aiutarli a trasmettere non solo la spiegazione del paradosso gravitazionale ma anche l’emozione.