Il Premio Scenario 2013 è stato attribuito ai bravi, bravissimi Fratelli Dalla Via per Mio figlio era come un padre per me. Lui e lei, attori, sceneggiatori e ideatori di uno spettacolo raggelante eppure lieve, perché pieno di ritmo e intelligenza, cadenzato in un dialettismo semplice e naturale, che spreme acido la propria terra, il Veneto, restituendo l’affresco sgangherato di una generazione allo sbando, spolpata di sogni e di futuro. Il testo (finalmente un testo!) è frutto di quella mescolanza di riferimenti colti e popolari che -siamo sicuri- sarebbe stata tanto cara a Pasolini. Una caustica, asciutta ironia si piega a battute-spot già in voga, già sentite, già seppellite. Lapidario il messaggio, in un dialogo serrato tra due fratelli (anche sulla scena) che progettano il suicidio per far dispetto ai propri genitori: “niente armi, niente sangue. Un omicidio due punto zero”. “Nati nella cipria”, figli di ex-polentoni che ora cucinano solo polenta istantanea e che lavorano per lavorare, e che a far pavimenti tengon sempre i piedi per terra, meditano la propria ribellione alla plumbea immobilità ereditata quando però è ormai già troppo tardi: i genitori, si sono suicidati per primi. E allora, allora gli toccherà “di seppellirli […] vestirli […] rispettare le ultime volontà di due cadaveri”.
La Giuria scrive nella motivazione di “cupa parabola sul conflitto generazionale […] in cui il senso di colpa pare innescare un processo autodistruttivo che lascia poche vie di fuga”. E pare che il quadro scenico riesca a contenere egregiamente qualsiasi fuoriuscita di longevità omicida, suggerendo un nuovo scenario, dove i figli sopravvissuti ai padri chiedono di diventare migliori.
Si lascia perdonare il decisamente non riuscito spettacolo di Costa & Garaffoni, che nonostante il talento vocale (delle attrici) e quello plastico visivo degli autori non sembrano aver saputo costruire emozione e azione, troppo preoccupati del risultato (estetico) e senza alcun coraggio drammaturgico. Lo slancio (fisico) non sembra mancare affatto invece all’Alice disambientata di Ilaria Dalle Donne, che però dimentica la parola, resuscitata in un toccante canto.
Convince invece Valerio Moroni con il suo L’uomo nel diluvio che nello spazio suggestivo della Chiesa di San Bonaventura invita a salire nell’Arca /vasca da bagno per salvarsi dal diluvio. Buona presenza scenica, buono lo spettacolo, soprattutto quando il monologo diventa protagonista sul gesto. Noè sicuramente lo avrebbe voluto con sé.
B Motion Teatro | Operaestate Festival 2013
Teatro Remondini, Bassano del Grappa- 28 Agosto 2013
Mio figlio era come un padre per me
di e con Marta Dalla Via e Diego Dalla Via; aiuto regia Veronica Schiavone; partitura fisica Annalisa Ferlini; scene Diego Dalla Via; costumi Marta Dalla Via
Quello che di più grande l’uomo ha realizzato sulla Terra di Costa e Garffoni
Alice Disambientata di e con Ilaria Dalle Donne
L’uomo nel diluvio di e con Valerio Moroni
http://www.operaestate.it/evento/mio-figlio-era-come-un-padre-per-me/
http://www.operaestate.it/evento/quello-che-di-piu-grande-luomo-ha-realizzato-sulla-terra/
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