Martedì 4 settembre, Lido di Venezia | Prima parte della giornata di puro piacere cinefilo, qualche brevissima nota perché la perfezione non si commenta. Vedere restaurato A qualcuno piace caldo di Billy Wilder è gioia, divertimento, godimento. Il più bel film alla Mostra, come ho sentito dire ad un importante critico. Nient’altro da aggiungere.
Killers | Poi Killers di Don Siegel del 1964, altro gangster movie che traduce fedelmente in immagini l’estetica asciutta e disperata di Dashiell Hammett, autore che ispirò anche Kurosawa (Yojimbo) e Leone (Per un pugno di dollari). Fra gli interpreti Ronald Reagan, ultima apparizione sullo schermo prima di darsi alla politica, e John Cassavetes, prima di darsi alla regia. Perfetto il film, dove la motivazione del danaro, per uno dei due assassini, passa in secondo piano rispetto alla volontà di sapere perché la vittima designata si è lasciata uccidere senza tentare la fuga. Perfetto il restauro. Senza quest’opera mai Tarantino avrebbe girato Le iene.
Acusada | Infine, Acusada, pellicola argentina in concorso, di Gonzalo Tabal. Ricalca la vicenda dell’omicidio di Meredith Kercher a Perugia, ma il tema non è il whodunit. È piuttosto lo studio freddamente analitico dello scontro fra senso e regole della famiglia dell’imputata e senso e regole dell’ordine giudiziario. Ed è la dimostrazione di come la menzogna, come la violenza, sia mimetica ed epidemica. Una bugia su un dettaglio si estende all’insieme delle narrazioni contrapposte, tutti devono mentire, chi accusa e chi si difende. Insomma una tematica degna di un episodio di Law and Order, ma condotta con buon taglio cinematografico. Alla fine compare un puma, un segno della creaturalità e della libertà opposte all’ordine della civiltà, che mi ha fatto pensare al falco che chiude I Tenenbaum di Wes Anderson.
S.M.
ACUSADA Regia: Gonzalo Tobal Produzione: Rei Cine (Benjamin Domenech, Matías Roveda, Santiago Gallelli), K S (Hugo Sigman, Matías Mosteirin, Leticia Cristi), Telefe (Axel Kuschevatzky), Piano (Julio Chavezmontes) Durata: 108’ Lingua: spagnolo Paesi: Argentina, Messico Interpreti: Leonardo Sbaraglia, Lali Espósito, Inés Estevez, Daniel Fanego, Gerardo Romano, Gael García Bernal Sceneggiatura: Gonzalo Tobal, Ulises Porra Guardiola Fotografia: Fernando Lockett Montaggio: Alejandro Carrillo Penovi Scenografia: Sebastián Orgambide Costumi: Laura Donari Musica: Rogelio Sosa Suono: Guido Berenblum