Giovedì 6 settembre, Lido di Venezia | Nei suoi ultimi film Mario Martone aveva reso tempi storici molto lunghi (l’intero arco del Risorgimento in Noi credevamo, gran parte della vita di Leopardi ne Il giovane favoloso) con agilità e precisione. Invece in Capri-Revolution la maturazione nell’arco di meno di due anni della ventenne guardiana di capre occupa l’intera pellicola che risulta, a tratti, noiosa. L’appropriazione di una coscienza e di una volontà individuali da parte della ragazza avviene attraverso un processo lento e lineare. L’incontro con il misticismo teosofico nordeuropeo della capraia di Capri viene sostenuto dall’abituale precisione storiografica di Martone: rivoluzionari russi, il medico ateo,socialista e interventista (probabilmente destinato, quindi, a schierarsi con Mussolini dopo la guerra), l’arrivo dell’energia elettrica, l’entrata in guerra, l’affacciarsi nella comune naturista del nichilismo superomista… Troppo in un arco temporale così breve, in un’isola così piccola, e la messa in scena scivola nel didascalismo. Insomma, il film non decolla. Per fortuna poi scoppia la guerra, arriva la coscrizione obbligatoria e un po’ di movimento.
S.M.
CAPRI-REVOLUTION Regia: Mario Martone Produzione: Indigo Film (Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori), Rai Cinema, Pathé Films (Jérôme Seydoux, Ardavan Safaee, Muriel Sauzay) Durata: 122’ Lingua: italiano, dialetto napoletano, inglese, francese, tedesco, russo Paesi: Italia, Francia Interpreti: Marianna Fontana, Reinout Scholten van Aschat, Antonio Folletto, Gianluca Di Gennaro, Eduardo Scarpetta, Jenna Thiam, Ludovico Girardello, Lola Klamroth, Maximilian Dirr, Donatella Finocchiaro Sceneggiatura: Mario Martone, Ippolita di Majo Fotografia: Michele D’Attanasio Montaggio: Jacopo Quadri, Natalie Cristiani Scenografia: Giancarlo Muselli Costumi: Ursula Patzak Musica: Sascha Ring, Philipp Thimm Suono: Alessandro Zanon, Marta Billingsley Effetti speciali: Rodolfo Migliari, Sara Paesani Note: 14+