
Violenza e sottomissione nella stagione dei monsoni. Chola – Shadows of water è un film indiano di ottima fattura anche se difficile da digerire. Uno sguardo impassibile, privo di partecipazione emozionale, mette in scena una storia terribile con un distacco epico, dove contano i comportamenti non i sentimenti. A conferma del teorema del Mostro, l’eccezionale realizzazione tecnica di questa opera che nasce nel subcontinente indiano ci da, oltre l’ottima qualità delle immagini, un montaggio dei suoni e delle musiche fantastico, come non si vedeva da Roma, il film di Cuaron vincitore del Leone d’Oro dello scorso anno. La suspense che avvince progressivamente lo spettatore è affidata ai suoni che accompagnano lo sguardo impassibile della macchina da presa che, fra una presenza dell’acqua più pervasiva dei film dì Tarkovskij, fra scrosci di pioggia e rapide dei torrenti, trascina lo spettatore nel dramma di tre persone alla mercé di pulsioni e inibizioni che ne annullano la presenza al mondo.
Di nessun interesse, invece, The King, presentato fortunatamente fuori concorso. Puro prodotto Netflix, come “I Medici”, non si comprende cosa ci faccia in una mostra cinematografica. Shakespeare per la casalinga di Manchester, narra i bei tempi andati quando allo “Stai sereno” non seguiva un voto di sfiducia ma una sana decapitazione o una coltellata nella nuca.
Biennale Cinema 2019 | Orizzonti Chola - Shadows of water Regia: Sanal Kumar Sasidharan Produzione: Appu Pathu Pappu Production House (Joju George), Niv Art Movies (Shaji Mathew) Durata: 120’ Lingua: malayalam Paesi: India Interpreti: Joju George, Nimisha Sajayan, Akhil Viswanath Sceneggiatura: K V Manikandan, Sanal Kumar Sasidharan Fotografia: Ajith Aacharya Montaggio: Sanal Kumar Sasidharan Scenografia: Dileepdaz Musica: Basil C J Suono: Sonith Chandran Effetti visivi: Studio@360